OTTOMARZO , non chiamatela festa!

 

NON chiamatela Festa!!

 

È vero, tutti la chiamano così per comodità, poi perché è

primavera, si vede il giallo della mimosa ovunque, insomma

sembra proprio una festa. Ma non stiamo parlando di

principessine, stiamo parlando di ragazze coraggiose e

determinate (come voi, che volete

cambiare il mondo).

Quindi non Festa, ma Giornata internazionale dei diritti

della Donna; anche perché quando è nata non c’era un bel

niente da festeggiare: eravamo agli inizi del Novecento e le

donne non potevano nemmeno votare. L’8 marzo serve a

ricordare sia i diritti conquistati, sia le ingiustizie e le

violenze subite dalle donne, ieri e oggi.

 

Perché l’8 marzo?

Non c’entrano fabbriche e incendi ma si racconta una storia che dice

che a  New York nei primi anni del Novecento c’erano molte

fabbriche. In una si facevano camicie e le operaie erano quasi

tutte donne. Le donne venivano pagate ovunque molto

meno degli uomini (anche adesso succede spesso) per

questo da qualche tempo le operaie scioperavano. Anche le

nostre camiciaie avevano partecipato alla protesta, così un

giorno in cui c’era aria di sciopero il proprietario della

fabbrica aveva chiuso le porte da fuori per evitare che le

operaie si unissero a qualche corteo. D’improvviso, però,

all’interno dell’edificio era scoppiato un incendio e le donne

erano rimaste intrappolate.

Era l’8 marzo, e la Giornata della Donna voleva ricordare queste lavoratrici e i loro diritti.

Così si racconta.

Bene, non è del tutto vero! Non è

vero che il giorno dell’incendio era l’8 marzo ma il 25; la

fabbrica di camicie non era quella di cui si raccontava; gli

operai non erano solo donne, erano 146 in tutto di cui 123

donne, quasi tutte italiane ed ebree, cioè immigrate; l’anno

non era il 1908 ma il 1911.

In fondo non cambia molto, non trovate? Questa storia rimane

a raccontarci il fatto che le donne venivano sfruttate e a

quell’epoca avevano cominciato a lottare per i loro diritti,

fra cui anche quello di scioperare.

 

Ma allora perché il giorno delle donne è l’8 marzo?

Era l’8 marzo 1917 quando le donne russe manifestarono

energicamente contro lo zar perché uscisse dalla Prima Guerra Mondiale;

(sconcertante quanto questo ci porti a pensare alla realtà di oggi)

erano così decise, che i soldati non ebbero il coraggio di affrontarle.

Un corteo di donne che manifestano in nome della pace: non male come punto di riferimento!

Il giorno dopo il sovrano si dimise e scoppiò in Russia la grande

rivoluzione che portò alla fine degli zar.

Proprio per celebrare la forza di queste donne si è scelto l’8 marzo

come data della Giornata della Donna.

 

All’estero nessuno vi regalerà la mimosa!

La Giornata della Donna si celebra negli Stati Uniti a partire

dal 1909, in alcuni Paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922.

Già a partire dall’Ottocento si combatteva per i diritti delle

donne (in Nuova Zelanda il voto femminile esiste dal 1893!);

in Inghilterra c’era il movimento delle Suffragette che,

per ottenere il diritto di voto, si gettavano sotto le

carrozze o i cavalli lanciati al galoppo durante le corse per

attirare l’attenzione sulla loro battaglia, a volte a costo della vita.

Votare significa partecipare alla vita della società, esprimere

il proprio parere, contribuire a decidere.

Perché alle donne non era consentito farlo?

 Forse non erano capaci di capire e di scegliere il meglio per loro?

 

Perché la mimosa e non... la violetta?

In Italia le donne hanno votato per la prima volta nel 1946,

appena dopo la fine della Seconda guerra mondiale, per decidere la forma di governo del nuovo stato:

monarchia o repubblica.

Lo stesso anno le donne dell’Unione Donne Italiane avevano scelto come fiore rappresentativo

dell’8 marzo la mimosa, che rimane una tradizione esclusivamente italiana.

Erano in gara anche la violetta francese, il garofano e l’anemone.

Si scelse la mimosa perché

● fiorisce i primi di marzo

● cresce ovunque, senza essere coltivata

● costa(va) pochissimo, a differenza della violetta

● resiste anche sui terreni più aspri, come le donne

● è allegra e solare, come ogni donna amata

e rispettata.

Buona GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE  a tutti, dedichiamo un pensiero e un’azione di pace alle popolazioni che ne soffrono la mancanza.

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