Il 28 maggio 1974 Piazza della Loggia, la strage simbolo delle «trame nere» Di tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia negli anni della cosiddetta «strategia della tensione», alimentata dalle bombe nere ma non solo, quella di Brescia fu la più «politica». Nel senso che si poteva cogliere fin da subito il suo significato: un eccidio consumato non dentro una banca o sul vagone di un treno, dove il bersaglio sono persone colpite a caso, in maniera indiscriminata, solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, per incutere un generico terrore; bensì in una piazza durante una manifestazione politica, dichiaratamente antifascista, convocata da sindacati e partiti dell’arco costituzionale, dove i presenti erano lì per gridare lo sdegno e la protesta contro gli attentati dell’estrema destra che avevano fatto tremare la città. Cittadini militanti, si potrebbe dire, e per questo fatti saltare in aria. Dunque una sfida dichiarata all’Italia che diceva no al cli...